Riecheggiano in me ancora le parole del triste Vasili, che aveva tentato di corrompere la mia moralità, alludendo al fatto che non sarei mai arrivato in cima alla piramide. Vorrei che fosse ancora vivo, per fargli vedere che si sbagliava e che ho salito un altro gradino di questa, e lo devo ammettere, lunga scala.
I suoi pensieri erano troppo mortali, troppo legati al tempo che scorre, da non riuscire a vedere che per un vampiro il tempo è solo una questione relativa, che anche se ancora non si vede la cima della piramide, non significa che non esiste, che è solo questione di tempo prima di scorgerla.
Anche McWilliams ci ha ammoniti dicendo che non dovremmo puntare alle briciole, ma alla portata principale: Gengis Khan ha forse costruito il suo impero mongolo dal nulla, Kamprad Ingvar è forse diventato uno degli uomini più ricchi costruendo sin dall'inizio aziende in giro per il mondo, quante briciole ha dovuto ingerire Caio Giulio Cesare prima di essere considerato uno dei più influenti uomini della storia romana?
E ora guardatemi, fino a ieri sera avreste potuto pensare che la mia testa fosse appesa a un filo, solo per una strigliata da parte di McWilliams, mentre adesso è il signor Perry a doversi guardare le spalle, a dover cercare il mio aiuto per dare una scossone alla piramide, atto a far cadere qualche altro scalatore. Tutti i miei rivali sono pericolosamente in bilico sul precipizio e tutto questo solo grazie al mio ingegno. Sono queste le briciole di cui parla McWilliams?! Sono davvero queste?! Devo cominciare a credere che con il tempo il cervello di McWilliams si stia atrofizzando da non vedere uno schema così ben riuscito.
La cosa poi che probabilmente mi fa più ridere è che ad uccidere la Feccia è stato lo stesso capitalismo su cui sputava. E dire che le macchine della Suzuki fanno davvero schifo.
Pensieri del Ventrue Harrison Gable Jr. - Santa Victoria
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