giovedì 29 aprile 2010

Don't break the rule

Ed infine giunse il momento di rompere il silenzio. E tra una puntata e l'altra di Californication (che sia questo bellissimo telefilm che mi abbia fatto sorgere in me nuova voglia di non lasciare abbandonato per troppo tempo il blog?!) e pagine e pagine di mobile code (argomento che vi consiglierei mai di non affrontare), mi son chiesto, ma è davvero indispensabile l'attaccamento alle regole che molti di noi Rule Meister mettiamo quando ci troviamo dietro uno schermo?
Non è meglio, a volte, affrontare il gioco "alla cazzo di cane", per citare Renè Ferretti, e lasciare che sia il nostro giudizio e la nostra inventiva per trovare il tiro (o il non tiro) migliore da fare?
Un gioco finalizzato alla storia e ad una narrazione libera da qualsiasi impedimento, a discapito di una base di regole fissa, che lascia sempre in bilico narratore e giocatore riguardo all'eventuale successo/insuccesso di un'azione?
O un gioco finalizzato all'idea di giocare, che faccia divertire con la casualità del tiro di un dado e con le sfide che nascono dai limiti che una regola può imporre, a discapito di un ovvia limitazione in campo narrativo?