mercoledì 27 gennaio 2010

Pathfinder

In Italia sembra che il successo sia non poco, per quanto la Wyrd, la casa traduttrice, abbia creato non pochi guai (vedi link per maggiori informazioni).
D'altro canto la 4° edizione, dopo un avvio a dir poco sorprendente, sembra che abbia pesantemente rallentato, lo dimostra anche l'intenzione della 25th Edition di non voler continuare a tradurre avventure.

Anche noi alla fine ci siamo convertiti a questo gioco. Abbiamo fatto una sola partita ma credo che il manuale non valga i 50 Euro che costa, per quanto sia corposo. Nel tentativo di non voler troppo discostarsi dall'edizione 3.5 di D&D, il prodotto risulta alla lettura non originale, paragonabile ad una serie di House Rules applicate all'edizione di un gioco non più considerata dalla sua casa di produzione. L'edizione 3.5 resta comunque un buon prodotto (con molti difetti, in parte, ma non tutti, sistemati da Pathfinder) e un buon modo per passare il tempo.

mercoledì 13 gennaio 2010

Necessità del Background

So di essere odiato dai miei giocatori, sono uno di quei narratori che chiede sempre loro di scrivere un background, uno di quelli che dia una buona caratterizzazione del personaggio.
Ma il background è davvero necessario?
La domanda è mal posta, la reale domanda è, ma il background è davvero necessario al narratore? La risposta a questa domanda è semplice, no. Allora per quale motivo insistere tanto?!
Come si può, da giocatore, riuscire a portare in gioco un comportamento, un modo di fare e di essere, se non si hanno delle motivazioni ben definite? Come si può motivare una scelta sulla scheda rispetto ad un'altra? E' il background la risposta a tutte queste domande, l'unica colla che rende coerente il personaggio, l'unica barriera che impone limiti al comportamento del personaggio. E solo con un background in mente avranno senso le domande "Ma il mio personaggio si comporterebbe realmente così? O la scelta è dettata solo dalle mie conoscenze come giocatore?"

Infine il narratore può sempre ricompensare il giocatore che ha scritto un buon background, inserendo frammenti di background nelle proprie storie, arricchendo i background con particolari che solo il narratore potrebbe conoscere e a volte offrendo benefici tangibili sulla scheda di un personaggio.