28 ottobre 2009, 4;50 a.m.
Cerco di controllare ogni minuto sul mio vecchio orologio, sul mio trofeo. Alla fine le cose sono andate a puttane. Harrison si è parato il culo e ha cercato di rimanere fuori il più possibile da tutta questa strana, sporca storia. Beh, dopo l'imprevisto successo a casa sua con Phil immagino che si sia un pò arrabbiato! Arthur, è a te che penso, dannato figlio di puttana. Hai messo in giro quella roba per creare disordine, uscirne pulito e risolvere i problemi che noi Brujah creavamo al Kraken e tutto questo con un bel capro espiatorio come me. Hanno vinto loro, come al solito. Quei cretini giù al centro commerciale, come abbiamo fatto io e Antoine a credere che davvero avrebbero lottato per la rivoluzione, per il sogno dello Stato Libero? Ai primi problemi sono andati nel panico come un branco di bambini e probabilmente ora staranno rinchiusi nei loro rifugi a leccarsi le ferite, qualcuno magari starà bussando alla porta di qualche pezzo da novanta per leccargli il culo e riciclarsi. Eccola la tua rivoluzione Antoine, tu morto per una beffa del destino e io rinchiuso nello Skyline dopo un processo che definire sommario sarebbe un eufemismo. Spero solo che il mio sacrificio sia visto come simbolo da almeno uno, perchè ne basterebbe uno di fratello capace di aprire gli occhi e rendersi conto del suo ruolo. Il discorso ad Harrison non ha fatto ne caldo ne freddo. E' uno del sistema e non gli impora se tra 100 anni sarà ancora li ad avanzare e arretrare di un millimetro nella sua folle ed inutile scalata della piramide del potere. Mi rammarico di non essere riuscito a strappare quel sorriso da quella testa di cazzo di Arthur col mio fucile... avevo anche pensato di riempirmi di C4 e farli saltare tutti in aria durante il processo, ma non sarebbe servito a molto, dubito che sarei sfuggito ad un controllo. Sapevano che portavo armi con me, giocattoli a confronto con i loro poteri, ma l'esplosivo non sarebbe neanche salito sull'ascensore! Beh, non c'è tempo per i rimpianti, mi rivedo la mia specie di esitenza di tenebra davanti gli occhi: il sorriso di quel figlio di puttana nazista scomparire quando succhiai da lui ogni stilla del suo sangue, assaporando la vittoria sul mio sire. Mi ricordo di San Francisco, di Los Angeles e dei bei anni passati insieme li con Antoine, quando il Sogno era divenuto realtà per poi manifestarsi in tutta la sua drammaticità. Ne ho uccisa di gente in cento anni, non ero un santo da vivo e non lo sono stato da morto. Chissà che ci sarà dall'altra parte del confine? Un'altro tribunale di leccaculo? Bah, secondo me non ci sarà un bel niente. Si farà tutto nero e basta. Sento dei passi, anceh se la porta è blindata percepisco chiaramente che stanno arrivando. Chissà se lo sceriffo avrà controllato le pasticche... ma in fondo, anche se lo ha fatto, cosa cambia?
Un uccello di fuoco si libra in volo, colpito a morte da cento fucili
Un uccello spiega le ali sul monte Olimpo, la patria dei fantocci
Un uccello vola verso il sole, ma come Icaro, pecca di superbia
verso gli dei-fantoccio
Precipita l'uccello di fuoco, mentre sorge l'ultima alba,
e vermi che non sanno volare lo stanno a guardare.
Vasili, ultima notte, prima alba dopo quasi cento anni...
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