domenica 22 marzo 2009

Esperienza Game Day

Game Day al Galactus di Roma molto esiguo di giocatori e tanta affluenza invece per un torneo di Magic (sapevamo a quello che andavamo incontro) che si svolgeva nello stesso spazio, creando tanta confusione e rendendo difficile ogni conversazione.
Io e Coolidea come detto in antecedenza eravamo andati con l'intenzione di fare i DM ma non essendo riusciti a riempire i nostri tavoli, alla fine ci siamo accordati che io avrei masterizzato e Coolidea avrebbe giocato al tavolo di Darkskull, nostro compagno di masterizzazione nel Game Day.
La quest, Notte Buia a Roveto Gemente, era una semplice avventura ambientata in uno spazio cittadino abbandonato, pochi scontri, una sfida di abilità, insomma qualcosa creato per mostrare D&D a chi non lo conosceva e per presentare le nuove opzioni del Manuale del Giocatore 2, che apro l'anno del gioco a livello Leggendario. Probabilmente se fosse stata pensata per personaggi di livello più basso sarebbe stata più semplice da assimilare dai neofiti, che, durante il combattimento, si son trovati di fronte davvero troppe opzioni tra cui scegliere.
Quando ormai cominciamo a giocare al mio tavolo sono seduti:

  • Claudio con il suo dragonide paladino di Bahamuth, Balasar (provvidenziale è stata la lunga spiegazione delle regole venerdì pomeriggio a casa sua :))
  • Luca con la sua drow vendicatrice, Darwi Odrade (l'unico che conosceva bene le regole... e per fortuna che ce ne era almeno uno ;))
  • Stefano con la sua drow vendicatrice, Zhay (ragazzo che all'inizio mi è sembrato un pò timido, ma che comunque si è dimostrato presto capace con le regole della 4E)
  • Andrea, con il suo invocatore Zalarion (per quanto il suo spirito vivace animasse il gruppo :D, le sue azioni ahimè sono state segnate dalla sfortuna, che hanno reso il suo gioco un continuo tirare numeri bassi con il sacro d20... comunque non dimenticherò il suo fido d6 di ferro e le sue minacce)
Il gioco comincia e dopo neanche 30 minuti di incipit alla realtà della storia (viaggio, arrivo alla città, primi segni di problemi) un ragazzino si affianca al nostro tavolo e, visto interessato (avvicinatosi perchè conosce Andrea mi sembra) mi è sembrato giusto invitarlo al tavolo:

  • Matteo con il suo forgiato barbaro, Stompwalk (quando mi ha detto che non aveva mai giocato di ruolo, per un momento mi è venuto un tuffo al cuore pensando che gli avrei dovuto spiegare tutto e che forse sarebbe stato solo un ulteriore peso al già lento gioco del tavolo. Ma, grazie a certe associazioni con WOW, sono riuscito a fargli assimilare presto le regole e penso che al tavolo sia stato uno dei migliori che abbia dato dimostrazione di gioco di ruolo)
Ancora un pò di narrazione (ho preferito tenere il gioco un pò più lento per dare a tutti la possibilità di ambientarsi al gioco di ruolo (per coloro che non erano avezzi o erano ormai datati ;)) e per evitare di far sembrare D&D 4E troppo un semplice boardgame dove è il combattimento a farne da padrone) e poi comincia il primo scontro [e per nostra sfortuna unico] dell'avventura. Il combattimento va molto a rilento (ad esempio anche Luca, che comunque aveva già avuto la possibilità di giocare in 4Edizione, ovviamente si trova un pò spiazzato dall'ampia selezione di poteri), quell'orso crudele poi, con i suoi quasi 300 punti ferita, sembra non cadere mai; comunque grazie ad una buona descrizione, anche per i neofiti della 4E, il gioco non annoia, tutti escono soddisfatti dal combattimento e proprio in vecchio stile si parte al saccheggio dei valori (pochi :D) dai cadaveri.

Non dò neanche il tempo di riposare che subito faccio partire la sfida di abilità, successiva al combattimento (come notate sto rimanendo molto vago nelle descrizioni per evitare possibili spoiler), in cui i miei pg mi hanno davvero dimostrato che quando si tratta di usare la fantasia e fare propria la narrazione del master per costruire le proprie azioni, il regolamento diventa solo un elemento di secondo piano. Alla fine i personaggi superano con successo la sfida di abilità.

Sfortunatamente (mi è davvero dispiaciuto, lo ammetto) il nostro gioco si interrompe qui, il tempo è stato davvero tiranno, i ritardi si son pian piano accumulati e alla fine rammaricati dal dover lasciare il gioco dobbiamo alzarci dal tavolo. Ma basta guardare le facce dei presenti per capire che per quanto molti non si conoscessero tra loro e tra loro ci fosse anche una marcata differenza di età (quasi 20 anni tra alcuni giocatori :)), stare al tavolo, tirare dadi, sentire la narrazione di un folle e respirare l'aria di gioco sia stato da tutti gradito e anche ampiamente (spero, Andrea, che comprerai il Manuale del Giocatore della 4 Edizione, che vale davvero la pena, ma che non smetterai di giocare in 3.5, comunque un grande e ampio gioco). E sono sicuro che non vi sia dispiaciuto neanche avere il piccolo pensiero, la miniatura del vostro personaggio (sì Matteo, per quanto sembra strano, non devi darmi nessun soldo per averla ;)).

E' doveroso quindi fare i ringraziamenti a tutti i giocatori del mio tavolo, che mi hanno fatto divertire tanto e che mi hanno dimostrato quanto io creda nel mio hobby.
E ringrazio anche Coolidea per avermi lasciato masterizzare (e che ha dovuto giocare pur conoscendo tutta la quest) e Darkskull per il supporto con la comunicazione con il Galactus e ovviamente il Galactus per lo spazio messoci a disposizione.

E chissà che prima o poi si avrà di nuovo la possibilità di scoprire cosa è successo a Roveto Gemente. ;) :)

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