giovedì 29 aprile 2010

Don't break the rule

Ed infine giunse il momento di rompere il silenzio. E tra una puntata e l'altra di Californication (che sia questo bellissimo telefilm che mi abbia fatto sorgere in me nuova voglia di non lasciare abbandonato per troppo tempo il blog?!) e pagine e pagine di mobile code (argomento che vi consiglierei mai di non affrontare), mi son chiesto, ma è davvero indispensabile l'attaccamento alle regole che molti di noi Rule Meister mettiamo quando ci troviamo dietro uno schermo?
Non è meglio, a volte, affrontare il gioco "alla cazzo di cane", per citare Renè Ferretti, e lasciare che sia il nostro giudizio e la nostra inventiva per trovare il tiro (o il non tiro) migliore da fare?
Un gioco finalizzato alla storia e ad una narrazione libera da qualsiasi impedimento, a discapito di una base di regole fissa, che lascia sempre in bilico narratore e giocatore riguardo all'eventuale successo/insuccesso di un'azione?
O un gioco finalizzato all'idea di giocare, che faccia divertire con la casualità del tiro di un dado e con le sfide che nascono dai limiti che una regola può imporre, a discapito di un ovvia limitazione in campo narrativo?

4 commenti:

Alexander The Psion ha detto...

Bhe, per quanto mi riguarda, la mia esperienza in questi giochi alla fine mi ha portato a pensare che la seconda risposta sia migliore. Mi spiego, nel breve termine forse ci si diverte di più avendo degli schemi definiti su cui lavorare ma a lungo andare l'attaccamento sistematico alle regole secondo me porta a "divertirsi" meno e a cambiare modo di giocare in peggio....sicuramente questo pensiero deriva dal fatto che lo vedo come uno dei motivi per cui il mio gruppo "storico" abbia cambiato modo di giocare fino quasi a perdersi o a "sembrare" divertirsi meno....

Zalantos ha detto...

bè ma con un gioco poco legato ad un uso intensivo di regole non si rischia di cadere troppo spesso nelle scelte soggettive del narratore? e se a lungo andare non possano piacere alcune libertà che vengono prese?

il tuo pensiero è legato a D&D o pensi che possa essere un discorso che si potrebbe generalizzare per i giochi di ruolo in toto?

Aiken ha detto...

E' quello che ho pensato quando ho dovuto affrontare la mia prima scena d'azione con Stefano durante l'ultima sessione di vampire. Forse avevate ragione quando mi avete detto "mandala affanculo"... poi però mi sono accorto che se non rispetto nessuno schema, nessuna di quelle quattro regole scritte sul manuale, mi sento un po' come se vi stessi imbrogliando, anche se lo faccio a fin di bene, per la qualità della storia. Alla fine quello che davvero conta è farvi divertire, sognare, immergervi in questo mondo che stiamo creando insieme. Generalmente assegno dei tiri sulle abilità solo dopo che mi avete detto cosa volete fare, attribuendo le skill al mio buon senso e seguendo poco quello che dice il manuale a proposito delle imprese. Credo che alla fine conti solo uan cosa: se bisogna narrare una scena d'zione, beh, uno se la immagina veloce, ma se per dare una spadata ad un goblin ci metto un quarto d'ora in tempo reale, è una scena d'azione o una mossa degli scacchi? Concludendo, a cazzo di cane magari no, ma snellire a scapito di qualche dettaglio si. L'importante è che ci sia un minimo di plausibilità e che il giocatore senta che il risultato dipende dalla sua scelta e da quel pizzico di imprevedibilità che il dado sa dare.

Zalantos ha detto...

Bè ma qual'è quel minimo di plausibilità? E' lasciato in mano al narratore, al giocatore o ad entrambi? Nell'esempio di Vampiri, è sempre necessario tirare per effettuare un salto di 3 metri, magari per raggiungere un nemico sopraelevato? In fin dei conti, il giocatore potrebbe pensare "Ehi sono un vampiro, per me queste cose sono la norma", mentre il narratore "Vampiro o no, c'è sempre il rischio di non riuscire in un'impresa"
In fin dei conti, cosa decide se un vampiro può effettivamente fare un salto di 3 metri senza alcun tiro? Nel manuale non c'è scritto e nei vari film i vampiri sono stati visti sì saltare altezze improbabili... ma sono anche stati visti volare!