Vi siete mai fermati a pensare alle sensazioni che ricevete mentre giocate di ruolo? Non parlo del semplice divertimento nello stare al tavolo con i propri amici. Parlo di quelle percezioni che nascono sotto pelle, quei brividi, che si possono riuscire a descrivere solo successivamente quando la mente è estranea al gioco.
Ieri sera, mentre sorseggiavo una birra e ascoltavo i miei amici suonare, mi son fermato a ripensare alla mia ultima giocata di qualche giorno fa. Era la campagna di AD&D, in cui impersono il mezzorchetto Kurts, e ci trovavamo a Shadowdale per risolvere un problema di natura... ectoplasmatica, un fantasma con il vizio per le uccisioni di bambini.
Avete presente quando, dopo aver visto per anni la vostra città preferita in foto o nei film, dopo aver fantasticato sulla città per anni, finalmente riuscite ad organizzare il viaggio per questa città e arrivati dite WOW, sembra tutto bellissimo, sia che la immaginavate uguale o diversa, solo per il fatto che non è più fantasia ma tutto è reale.
Il fantasma aveva trovato rifugio nel Salone dell'Alba, bellissimo tempio di Lathander di Shadowdale a forma di fenice, assieme a dei wraith. Probabilmente grazie anche alla descrizione del DM, quando ho messo piede in quel tempio, che avevo sempre immaginato nelle mie descrizioni da master ma che non mi ero mai potuto godere da giocatore, ho sentito la stessa identica sensazione, per pochi istanti mi son sentito davvero presente nel tempio, come se mi trovassi fisicamente lì, potevo sentire lo sguardo di Lathander, lo sguardo della fenice, sopra di me, come se tutto fosse davvero reale. Non so perchè di tanti posti visitati solo in questo ho avuto questa sensazione così forte e così piacevole, forse tutto era anche amplificato dal pathos del momento. O forse è questo quello che si prova da giocatore, ruolo in cui ho davvero poca esperienza.
E voi, avete mai avuto sensazioni simili? Di piacere o di paura? D'amore o d'odio? Avete mai provato qualcosa che, ripensandoci, sembra sia successo davvero e non riuscite a capacitarvi che invece era solo frutto della descrizione di qualcuno? Vi siete mai sentiti dentro al gioco al punto tale da non riuscire a separare realtà e finzione nella vostra testa?
1 commento:
E' questa la magia del gioco di ruolo. Credo che sia qualcosa di più di un semplice intrattenimento, qualcosa che se vissuto con sensibilità possa divenire a tutti gli effetti una performance live artistica, una sorta di happening, una recitazione teatrale a braccio basata sull'improvvisazione, una vetta di creatività senza confini.
Posta un commento