venerdì 10 aprile 2009

Cacciatori di storie

Cos’è che rende così piacevole il gdr per me? Cosa ci trovo di così bello? Mi è capitato in questi giorni di pormi questa domanda, non tanto per cercare di spiegarlo ad altri, quanto per renderne conto a me stesso.

Analizzando alcuni dei miei passatempi preferiti sono riuscito a trovare un filo conduttore che li lega tra loro:le storie. Conoscerne di nuove, crearne, viverle, tutto ciò che gira intorno a una bella storia mi piace.

Prendete ad esempio i libri, io sono (non molto ultimamente) un divoratore di libri, di romanzi per essere più precisi. Amo immergermi in un’altra vita, in un'altra realtà ed andare a fondo, scoprirne tutti i possibili particolari, tutte le possibili varianti, questo è ciò che amo dei romanzi, che siano gialli, horror, fantasy o di fantascienza, il conoscere nuove storie. Mentre leggo non sto li a pensare all’impianto narrativo o al lessico utilizzato, queste cose vengono dopo quando ripenso al libro, mentre leggo non vedo l’ora di scoprire dove le scelte del protagonista lo porteranno, cosa il destino, il fato, gli metterà sulla strada e come lui lo affronterà.

Nel corso degli anni ho scoperto che questa caratteristica dei romanzi che tanto mi piace, può trovarsi anche in altre cose, sebbene variata. Ad esempio nei film, anche se rimane sempre più bello leggere un libro (se non altro perché dura di più), devo dire che ci sono alcuni film che hanno saputo risvegliare in me la stessa avvincente voglia che mi assale leggendo: scoprirne la storia e le emozioni intessute in essa.

Entrambi, libri e film, per quanto coinvolgenti ed emozionanti, però mantengono sempre una sorta di distaccamento, nel senso che li è la mente (almeno la mia) a ricrearsi l’ambiente e le scene, cioè manca l’interazione, perché per quanto sia bello assorbire storie, è ancor più bello viverle.

È forse questo che mi ha spinto nel corso degli anni ad appassionarmi ai videogiochi, soprattutto a quelli che più si avvicinano ad un libro, quelli con una storia interessante dietro, per la maggior parte avventure ed rpg, anche se poi anche altri generi possono aver dietro un intreccio narrativo davvero strabiliante. Per me il videogioco è sempre stato un vivere in prima esperienza quelle storie che trovavo raccontate nei libri, il primo rpg della mia vita fu Heimdal2, in cui si interpretava un vichingo alle prese con i loschi piani del dio Loki, e tuttora ricordo la storia e le emozioni provate nel viverla. Certo nessun videogioco finora può competere con un bel libro in quanto ad emozioni suscitate, ma in modo diverso alcuni videogiochi li hanno forse eguagliati.

Il passo successivo è stato poi il gioco di ruolo, e devo ammettere che li la mia fame di storie è stata ben nutrita. E non solo, visto che la parte più bella oltre al vivere la storia davvero in prima persona, anche se con un alterego fantasy, era quella di poter creare una propria storia da far coesistere con quella degli altri giocatori e del master. Il poter dar sfogo alla fantasia nel creare una personalità, nel farla interagire con le stesse sfide che leggevo e leggo nei libri, il viverla insieme ad altri e non solo nella propria testa, sono queste le cose che più mi hanno esaltato e che hanno fatto si che il gioco di ruolo divenisse il mio passatempo preferito. 

E proprio ora che mi sono reso conto di quanto il condividere assieme le storie, nel crearle e viverle, ho realizzato che forse c’è un altro piccolo passo che posso fare in questa direzione: passare da giocatore a narratore. Passare dal gestire e vivere una solo personalità, una sola storia, ad una moltitudine, passare dal vivere un avventura con i propri amici, ad essere il creatore delle avventure dei propri amici, a costruirle passo dopo passo con loro. Penso sia esattamente questo il compito del DM, e non vedo l’ora di poterlo sperimentare.

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